Concerto del Quarantennale
nel quarantennale della morte di TOTÒ
di Gianni Lamagna
elaborazioni e musiche originali
Antonello Paliotti
"Come celebrare Totò nel quarantennale della morte, in principio si pensò alla composizione di un Requiem in sua memoria, ma questo avrebbe sancito, per molti aspetti, la fine dell’eterna vitalità di Totò. Allora è giusto che sia una festa, celebrare la morte come in alcune culture orientali, con suoni e musiche che accompagnano il passaggio all’altra vita, nel mondo senza fine. Proprio l’eternità dell’attore più importante di tutto il ‘900 italiano ci ha suggerito la struttura del concerto; una serata dedicata alla poesia e alle musiche di Totò e di alcuni illustri amici napoletani: Viviani, Eduardo e Peppino De Filippo, NinoTaranto e, inoltre, la vita, i ricordi, i momenti privati, raccontati dal suo grande amore: la figlia Liliana.
Una festa in musica che celebra un artista unico al mondo, un concerto che vede la fusione di molti generi musicali e le espressioni stilistiche delle epoche e dei momenti del suo percorso artistico, dall’avanspettacolo al teatro di tradizione, dal varietè alla commedia musicale, fino al cinema di impegno con Lattuada e Pasolini.
Tutto è musica in Totò. La sua perfetta padronanza del ritmo, la sua capacità di variare continuamente la scansione delle battute, le sue invenzioni. Genio della melodia e grande Maestro di contrappunto, soprattutto quando aveva accanto a sé un comico che potesse reggere le sue improvvisazioni. Nel jazz si parla di interplay, la capacità di suonare ascoltando gli altri e di intendersi al volo su varianti ritmiche o addirittura armoniche. Ecco, Totò era anche un maestro dell’interplay. Totò è surrealista, un po’ futurista, atonale ma non dodecafonico, rivistaiolo e macchiettista, ma anche cubista, realista e, per dirla alla sua maniera, tubista, macchinista, fuochista eccetera, insomma: musicisti si nasce! E lui lo nacque !
Un doveroso omaggio che la città di Napoli dedica al suo artista più popolare di tutto il ‘900, per donargli nuova vita, per far rivivere la sua arte, la sua maschera, la sua marionetta che, se venisse lasciata per troppo tempo con i fili allentati, potrebbe perdere allegria e vitalità ed essere come tutti gli uomini, infelici, quando non hanno più niente da dire."
Si ringrazia: Comune di Napoli Assessorato Grandi Eventi, tutto il personale del Maschio Angioino per la totale disponibilità, la ditta AL GE AN pianoforti e la sartoria Di Domenico.
GLI ARTISTI
GIANNI LAMAGNA, voce | ||
Liliana De Curtis, voce recitante | ||
Ensemble strumentale Gennaro Cappabianca (violino) cultural manager Pina Conte Progetto luci Gianni Netti Foto di Sergio Siano |
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